giovedì 14 settembre 2017

Testate locali

Molti sono stati nel corso degli anni le piccole testate giornalistiche che sono state edite nella nostra città. Difficile reperirle, alcune si trovano presso la Biblioteca Comunale. Ne ho trovate in giro alcune e ve le mostro


Anni Settanta


Anni Novanta

Direttore Piero Di Giorgi - Vignettista e redattore Pino Catalano
Questa la prima versione



Seconda Serie Direttore Responsabile Piero Di Giorgi, Direttore Editoriale Gaspare Di Maria
A questo numero hanno collaborato: Ivan Angelo, Roberta Architetto, Stefano Bonacasa, Mario Cajazzo, Pino Catalano, Dino Levi, Mariolina Nastasi

1997
Direttore Editoriale Gaspare Di Maria, Direttore responsabile Piero Di Giorgi, Art Director Pino Catalano, Grafica ed impaginazione Valerio Catalano
A questo numero hanno collaborato: Mario Cajazzo, Tonino Cusumano, Giacomo Giannone, Mariolina Nastasi, Maria Pia Sammartano





Testata Marsalese (articolo su Mazara)
http://www.trapaninostra.it/Edicola//Panorama_1959_anno_02_n_027.pdf
inserite questo link su Google



Questa testata aveva la pagina provinciale


Testata nazionale
In occasione della manifestazione Oscar dello lo Sport, che nella nostra città, è stato assegnato annualmente per diverse edizioni. Si tratta di un premio nazionale destinato a personaggi di quel mondo che si sono distinti e profuso a favore della promozione dei valori dello sport. Mazara del Vallo si conferma, per un lungo periodo, una piccola capitale dello sport, che viene interpretato nei suoi valori, nel suo significato. Lo sport qui diviene persona, diviene comunità, lancia un messaggio universale.

mercoledì 10 maggio 2017

Cultura Periferica

I giovani inizino a darsi una mossa per migliorare la città in cui vivono partendo dagli spazi inutilizzati e dalla creatività.
Periferica è un progetto di rigenerazione urbana che nasce dall’Associazione no profit Corda di Mazara, che con Periferica, appunto, vuole portare avanti l’obiettivo di rigenerare le periferie della città attraverso l’arte, il gioco e la cultura. Portato avanti da uno staff under 24 di soli studenti universitari di Architettura, Design, Lettere, Multimedia, il progetto è riuscito nel settembre 2013 a riunire università, studenti, associazioni ed imprese per convertire una cava di tufo di 3000 mq del quartiere Macello in un potenziale spazio per associazioni culturali, attraverso un festival di una settimana con un budget limitato di 7000 €.
Al festival, totalmente autofinanziato, hanno partecipato studenti italiani, stranieri, docenti universitari, artisti, architetti, designer, dando vita ad iniziative culturali gratuite come workshop, laboratori, rassegne cinematografiche per una settimana.
Un mese dopo, il progetto mazarese conquista il Primo Premio al concorso Nazionale RIUSO bandito dal consiglio Nazionale degli Architetti come miglior progetto per la rigenerazione urbana sostenibile su oltre 400 progetti italiani e stranieri presentati.
Durante Natale, avviano “#periferici: la periferia di Mazara si racconta”, un progetto d’indagine del territorio che unisce le testimonianze visivo-emotive di luoghi degradati ed abitanti di Mazara. Un lavoro incredibile, anche questo totalmente auto gestito e finanziato.
Adesso, Periferica è stata selezionata tra i 40 progetti finalisti (su 600) di CheFare, un concorso nazionale che mette in palio 100.000 € per il miglior progetto culturale italiano. C’è tempo fino al 13 Marzo per votare e raccogliere 5000 voti per passare alla fase successiva. A quel punto, una giuria di saggi sceglierà il vincitore tra gli 8 progetti più votati da internet.
Votando, si permetterà all’associazione Corda ed alle comunità di quartiere di continuare il processo di riqualificazione e promozione delle periferie di Mazara del Vallo.
Per votare non c’è bisogno di Facebook, basta andare sul sito www.che-fare.com, cliccare il progetto numero 29, una mail e 30 secondi di tempo.
oppure cliccare al link diretto.
“Siamo entusiasti e più che mai tenaci, come quando è nato il progetto.” -Afferma Carlo Roccafiorita, architetto, fondatore di Corda e Periferica-

“Avevamo un’idea: riunire i giovani di Mazara, università ed imprese per migliorare la città con iniziative incondizionate e spontanee. Adesso Periferica compete con altri 40 progetti di tutta Italia per aggiudicarsi 100.000 €, e bisogna raccogliere 5000 voti online entro un mese.
Abbiamo ricevuto 800 voti in soli 4 giorni. Questo è un segnale per noi fortissimo.
La gente ha capito che non si tratta di politica, né di scegliere tra un portavoce o un rappresentante: bisogna scegliere se migliorare Mazara oppure no. Abbiamo dato vita ad un progetto apolitico che mette insieme meccanismi culturali per sollevare le periferie dal degrado, lo abbiamo dimostrato e siamo stati anche premiati.
A settembre abbiamo iniziato da quartiere Macello, e lo stesso vogliamo fare in altri quartieri di Mazara: creare delle piccole realtà dove poter giocare, studiare, collaborare, convertendo gli spazi morti della città. Mazara ha dei problemi enormi, e per risolverli noi vogliamo partire dagli spazi, adeguandoli alle esigenze delle comunità: cultura, arte, gioco, identità. Ma per portare avanti il progetto in maniera autonoma abbiamo bisogno di fondi. Bisogna votare subito, far votare tutti e condividere l’iniziativa. Facciamo vedere che la cultura in Sicilia è solo un fatto di opportunità”

Il gruppo dei giovani di Periferica
La latomia (pronuncia latomìa o, alla latina, latòmia) deriva dal latino lātomĭae che a sua volta deriva dal greco latomíai composto da lâs, pietra, e tomíai da témnein, tagliare. Nell'antichità greco-romana erano cave di pietra o di marmo.
Tra le tante cose questi baldi giovani  si sono occupati di una delle aree ipogee più grandi della città, guidati da una fortunata intuizione e molta tenacia. Hanno scoperto luoghi di un'incredibile potenza evocativa, chiuso da decenni, pieno di iscrizioni, tracce ed oggetti lasciate chissà quando, chissà da chi. Uno spazio ancor più grande ed antico della cava nella quale lavorano, con evidenti problemi di sicurezza certo, ma con enormi potenzialità. Questo deve far riflettere su quanto sia necessario mappare questi luoghi attraverso una rilettura critica, che indaghi le reali potenzialità di un patrimonio ancora superstite e tutelabile. La loro piccola cava ci ha fatto un regalo alla comunità. Un enorme regalo. Dopo alcune indagini, hanno aperto un antico varco all'interno di una delle gallerie per scoprire l’unico accesso ad una enorme area ipogea. Uno spazio incredibile, lunare, pieno di incisioni, e che, come potrete immaginare, lasciano senza fiato.Si apre un capitolo nuovo, non solo per Periferica, ma per una piccola comunità che ha creduto in una visione: quella che da sempre vede i muri non come ostacoli, ma opportunità.
Ecco alcune splendide immagini da loro realizzate di questi fantastici luoghi, che scatenano una miriade di sensazioni.






lunedì 8 maggio 2017

 1960 - Creazione "Centro per Studi Siculo Arabi"
Giovanni Venezia (Giornalista, prof. Giuseppe Inzerillo (poi Provveditore di Ferrara), ? , Francesco Ajello (bancario), Giardina (artista), Francesco Safina (poi sindaco di Mazara), prof. Umberto Rizzitano, docente Universitario  che a Palermo dove fece rifiorire gli studi arabo islamici.
In seguito, dopo la chiusura del centro,  Gianni Di Stefano, preside del Liceo Gian Giacomo Adria, riprese l'iniziativa e istituí, nella sua scuola, l'Istituto di Studi Arabo- Islamici "Michele Amari".

giovedì 23 marzo 2017

Famiglie nobili mazaresi

Testo consultato




Famiglia Burgio 
La famiglia dei Conti Burgio delle Gazzére, proprietari della tenutaPoggio Allegro e dell'omonimo baglio, Ha origini nel lontano 1046, allorcché l'emiro Ackmeth, convertitosi alla fede cristiana e sposatosi con la principessa normanna Aldegonda d'Altavilla, prese il nome di Roberto I signore di Burgio, città fortificata, che scelse come dimora. Molri nei secoli sono stati personaggi di spicco nella vita dell'isola, fra i quali il Beato Fernandino ucciso in battaglia e il Santo Nicasio, catturato nella battaglia di Etimo e martirizzato, non avendo volto abiurare la fede cristiana.
Vignaioli da sempre, nel secolo scorso producevano vini e marsala nei tre stabilimenti di famiglia, nel grande stabilimento di Mazara del Vallo e in quello di San Lorenzo Colli a Palermo. Il conte Aurelio Burgio, ultimo discendente con titolo, ha condotto l'azienda di circa 70 ettari di vigneto, in cui insiste un baglio con parco di circa 11 ettari. Alla sua morte la conduzione dell'Azienda al figlio Salvatore (co proprietario con il fratello (Giovanni e la sorella Rosaria).
L'anno di fondazione della Azienda Poggio Allegro è 1965, superficie 50.00 ha, bottiglie prodotte 60.




Famiglia Ragusa
Secondo il Villabianca, famiglia nobile della città di Mazzara ove sin dal 1579 figurò per le cariche occupate di giurato. Un Giovanni R. e Rossi fu castellano del Castello di detta città e regio maestro segreto 1745. Autori che parlano di questa famiglia: V. Palizzolo Gravina Barone di Ramione, nella sua opera " Il Blasone in Sicilia ossia Raccolta Araldica", stampato in Palermo nel 1871-75, ha offerto non poche notizie interessanti di questa famiglia, e delle gloriose tradizioni di quest'isola. Insieme al Minutoli, Invges, Mugnos e piu d'un instancabile Marchese di Villabianca, l'opera ha raccolto documenti, pergamene e testimonianze trasmesse da' componenti della casata stessa che parlano de' loro trascorsi, di virtù e gesta 










Famiglia Branca
Antichissimo ed illustre casato, originario di Cannobio, sul lago Maggiore, diramatosi, nel corso dei secoli, in Brissago, Milano, Pallanza, Perugia, Firenze, Gubbio, Napoli, Palermo, Mazara e, infine, in Baviera. Senza avere attualmente alcuna prova di discendenza di questa famiglia dalle omonime suddette, è tuttavia interessante conoscere, per la parte araldica, che i Branca di Cannobio, Milano, Brissago, Pallanza e il ramo di Baviera, che fu poi insignito del titolo baronale, rami ai quali appartennero uomini insigni nelle armi, nella magistratura e nelle scienze, innalzarono la seguente arme. Tagliato di azzurro e di rosso, al leone d'oro rampante, attraversante, linguato di rosso, tenente fra le branche anteriori una stella d'argento di 8 raggi. Lo scudo è fregiato di ornamenti esteriori comitali col cercine e gli svolazzi d'oro, d'azzurro e di rosso.
Ho trovato questo documento:

lunedì 6 febbraio 2017

La Scherma nella nostra città

Il termine Scherma si riferisce alle abilità e alle tecniche di una persona addestrata nell'arte dell'uso della spada per uso in guerra, difesa personale, duello o pratica sportiva. Il termine è moderno e nel linguaggio comune è principalmente riferito alla pratica della Scherma olimpica, ma fa riferimento, anche, ad ogni arte marziale che include l'uso di una spada o di un arma bianca. Le prime tracce note della scherma risalgono agli antichi Egizi, che facevano lottare gli schiavi con dei lunghi bastoni usando tecniche simili a quelle attuate oggi in questa pratica sportiva. In ogni caso il termine Scherma appare affermato nei trattati a noi pervenuti che parlano della disciplina già a partire dall'inizio del Cinquecento, mentre il termine Scrimia compare per la prima volta in un trattato italiano di fine Cinquecento (Dell'Arte di Scrimia - 1572).
Nella nostra città questo nobile sport venne praticato anche in tempi passati. L'immagine documentale più antica che siamo riusciti ad trovare è del 1935.

Siamo nell'atrio del Palazzo dei Gesuiti di piazza Plebiscito (oggi Centro Polivalente di Cultura), l'incontro schermistico vedeva competere atleti mazaresi contrapposti ad atleti palermitani. 
I due schermitori di fioretto sono Giudice e Barracco (non abbiamo altri dettagli)
Il trapanese Goffredo Manzo (mazarese d'adozione, sposò Maria Vaccara e si trasferì nella nostra città dove visse e morì)


Anni Trenta


Esibizione in piazza della Repubblica, durante gare di sport vari, di schermitori mazaresi, organizzate dal Partito Nazional Fascista


Breve Cronistoria (parte prima)

La Scherma  dal 1968 al 1990        
La nostra città vanta un’antica tradizione schermistica legata ad illustri famiglie mazaresi i cui rampolli ebbero un'importante ruolo nei tempi in cui la Scherma non era la semplice attività agonistica di oggi ma, anche, un mezzo per riparare offese, torti etc. Famosi sono rimasti, nell'immaginario collettivo, i vari Tornei organizzati, fino all'immediato dopoguerra, dalle tre cittadine eternamente rivali: Trapani - Marsala - Mazara del Vallo. La Scherma d'allora ha dato a Mazara Campioni Regionali e Nazionali (Burgio - Genna - Hopps - Milone ed altri ) e fino a pochi anni fà (anni '70) alcuni di questi personaggi, anche se avanti negli anni, sono ritornati volentieri a calcare le pedane, mettendo in mostra il loro impeccabile stile, ponendo spesso in difficoltà i giovani allievi, che rimanevano estasiati da questi fuoriclasse!. Il loro è stato un importante input affinchè la tradizione potesse continuare. Mancavano i maestri ma, grazie all'apporto di questi navigati schermidori ed alla sopraggiunta buona volontà del maestro Giorgio Ferro, con notevoli sacrifici ma con molto entusiasmo si è ripreso ad operare per questo sport. Nel 1968 nasce il "Club Scherma Mazara". L'anno dopo è affiliato alla F.I.S. e comincia così il suo oneroso percorso federale. I risultati non si fanno attendere, in breve tempo questa Società si afferma sia a livello Regionale che Nazionale, ottenendo risultati lusinghieri. Si crea così una neo-generazione di giovani appassionati, i quali, rimanendo a lungo all'interno dell'ambiente schermistico, fanno da volano per la creazione d'una organizzazione ben strutturata, che riesce a sensibilizzare altri coetani. In tanti s'avvicinano a questo nobile sport e così agli inizi degli anni '70, grazie alla crescita di validi atleti (Abbagnato - Bianco - Briuccia - Dado - Di Giorgi - Hopps - Marino  etc.) vengono toccate prestigiose vette nelle classifiche Regionali e Nazionali (tra il 70 / 74). Purtroppo la Società, dopo questi fasti, è costretta a segnare il passo per sopraggiunte difficoltà economico-gestionali. Si arriva così al 1976, anno in cui un gruppo di ex-allievi, saputo delle difficoltà attraversate dal sodalizio, decide di dare una mano per la gestione del Club, consentendo ed operando un'ampia ristrutturazione. Questo "mini-golpe" risulta essere un toccasana per la Società. Infatti le esperienze acquisite in anni di attività federale da questi ex-atleti, ormai divenuti maggiorenni, unite alla loro passione e ad un grande entusiasmo, oltre alle capacità imprenditoriali d'alcuni, fanno decollare il Club che riesce a raggiungere nuovi ed insperati traguardi, divenendo in poco tempo una fra le prime società schermistiche della Regione. E' il periodo in cui i maggiori Enti: Coni - Federscherma - Regione Sicilia - Comune di Mazara del Vallo gratificano gli sforzi societari elargendo costose e sofisticate attrezzature elettroniche, dispensando Diplomi di Benemerenza e conferendo la importante Stella C.o.n.i. al Merito Sportivo. Quest'ultimo traguardo, si raggiunge (nel 1978), grazie agli atleti Carla Randazzo e Sergio Lima, che hanno notevolmente contribuito al rilancio del Club in Sicilia, partecipando con merito alle varie competizioni di alto livello e raggiungendo i vertici delle classifiche. Questi risultati generano una catena trascinante, e per uno spontaneo spirito d'emulazione crescono altri piccoli campioncini, i quali svilupperanno nel corso dei successivi anni, una notevole mole di affermazioni. Il 1980 è un anno fantastico per l’attività del Club, al Gran Premio Giovanissimi di Messina, i ragazzi del Maestro Ferro si sono imposti fra 150 schermidori, meritando i complimenti dei Dirigenti Federali presenti. Ines Russo - Lidia Giacalone - Gina Ferro - Quintino Lombardo - Ninni Signorello - Giovanni Milone - Pippo Caravaglios - Sergio Lima - Antonio Norrito ottengono ben 11 medaglie, inserendosi come teste di serie nei successivi Campionati Nazionali, laddove il Club si classifica fra le prime 30 Società d'Italia. Tutto ciò è chiaramente deriva dal certosino lavoro dell’infaticabile maestro Ferro, salda guida in pedana e fuori, che segue singolarmente ogni allievo consigliando e spronando prima di ogni incontro, e infondendo a tutti la carica indispensabile. Si arriva al 1985, periodo in cui la classifica migliora ulteriormente, grazie ad una oculata amministrazione che consolida la struttura gestionale del Club. Importante si rivela, inoltre, l'impegno della Regione Sicilia la quale, in consorzio con il Comune e con Federscherma, allestisce una nuova Palestra di Scherma (in contrada Affacciata), dotata di tutti i necessari accorgimenti (l'unica nel Sud Italia) per l'attività schermistica, con una spesa globale di £ 230 milioni. Contemporaneamente lo stesso Consorzio eroga contributi per l'acquisto di un pullmino, che consentirà agli atleti di spostarsi più comodamente e a minori costi. Sono anche gli anni in cui Ines Russo è convocata, grazie ai risultati ottenuti, dalla Federscherma per l'inserimento nei Collegiali delle Azzurrine, trampolino di lancio per la Nazionale Femminile. L'organigramma della Società, come agognato, si accresce di ulteriori nuovi e validi elementi. Si cura in modo particolare l'ingresso nel mondo magistrale di quegli elementi che, avendo conseguito buoni risultati tecnici, dopo aver superato gli esami dei relativi corsi di studio, diventano a loro volta Maestri. Il Club dispone, pertanto, di ben 2 Maestri titolari e 3 Allievi Maestri operanti. Viene inserita, anche, una nuova figura professionale, quella del preparatore atletico, che completa così l'organigramma tecnico, apportando un’ulteriore crescita grazie all’applicazione di moderne strategie nel campo delle tecniche d'allenamento. Viene curato ed incentivato, anche, l'aspetto arbitrale, creando appositi giudici-arbitri, sempre partoriti dal qualificato vivaio della Società. Grazie alla consolidata affermazione in campo nazionale, la Società riesce ad ottenere dalla F.I.S. l'organizzazione di importanti Campionati Nazionali ed Internazionali. Si passa dalla Coppa Santelli (le migliori 4 Nazioni del Mondo di Sciabola), al Campionato Nazionale Maestri, a quello Nazionale 2^ Categoria, per finire con il top delle Competizioni Nazionali: gli Assoluti a Squadre. Sono questi eventi che richiedono gravosi impegni progettuali, e che riescono a suscitare l'alto riconoscimento degli Organi Federali per l'alta qualità dell'organizzazione degli eventi sportivi e, sopratutto, per l’impeccabile accoglimento degli atleti e degli ospiti.
Negli ultimi anni sono stati chiamati a fungere da Direttore Tecnico dapprima il maestro Saverio Crisci (proveniente dal blasonato Club Scherma Roma), per due anni, mentre attualmente ricopre l'incarico il maestro Bela Giarmaty, proveniente da Budapest. In pianta stabile rimangono il maestro Salvatore Massa ed il preparatore atletico Mario Prestifilippo. Attualmente la Società si attesta tra le prime 13 in campo nazionale, e sta lentamente perfezionando il lavoro nei vivai al fine di individuare validi elementi da inserire nell'attività agonistica.  


Anni Sessanta
La prima attività dell'era "recente" venne realizzata grazie alla passione del prof. di Educazione Fisica, nonchè maestro di scherma, Giorgio Ferro. Giunto da Partanna nella nostra città per motivi di lavoro e sposatosi con la mazarese Franca Passanante vi è rimasto sino ai nostri giorni, divenendo così mazarese d'adozione. Abbiamo una foto scattata all'interno della prima palestra che risale al 1969 (nei locali siti in via Itria n.14)
Gara Sociale
Giorgio Ferro, Irene Marusso (giornalista), Gina Cinà Marino, Rosa Marino Castelli (con in braccio la nipotina Valeria). Maria Balsamo (professoressa) 

Premiazione al termine della gara
Vincenzo Hopps (primo classificato) - Pippo Marino (secondo classificato)

Anni Settanta

Nel 1971 la palestra si trasferisce nei locali dell'Istituto "Divina Provvidenza" (di fronte al convento di clausura di San Michele)

Gara Sociale

Giorgio Ferro, Agata Giacalone e Girolamo Di Giorgi, ?, Vincenzo e Caterina Giacalone, Gina Cinà Marino, Salvino Misuraca, Franca Passanante, Totò Marino


Patrizia Sammartano, Gaspare Dado, Salvatore Torre, Passanante (papà di Franca)



Saro Pizzo (prof. di Ed. Fisica e giudice di gara), Maurizio Di Giorgi








Gaspare Dado, Pippo Marino, Vincenzo Hopps, Maurizio Di Giorgi, Francesco Pirolo (figlio di un impiegato di banca)

Vincenzo Hopps, Pino Bianco, Fabrizio Hopps


Angela Abbagnato


Fabio Marino


Qualche lacrimuccia per una vittoria mancata
Vincenzo Hopps, Francesco Pirolo, Totò Marino (presedente del Club Scherma Mazara) con Maurizio Di Giorgi, Girolamo Di Giorgi (consola Fabio Marino, lo sconfitto), dietro Santi Burgio


Cerimonia di premiazione

Pirolo (impiegato di Banca), Gina Cinà, ?, Totò Marino, Ingargiola Bianco, Agata Giacalone e Girolamo Di Giorgi, Franca Passanante con Giorgio Ferro


Altra occasione


1971 - Palestra Sant'Agostino (Divina Provvidenza) Seduta di allenamento
Paola La Melia, Lucia Di Matteo, Daniela Grimaudo, Tiziana Bonanno, Cinzia Palazzolo, Peppa Burgio, Graziella Caradonna

1978 - Roma
La società allarga i propri orizzonti, partecipa nella capitale al "Gran Premio Giovanissimi". Le gare si tengono presso il Paleur 
Carla Randazzo

Antonio Norrito, Gianfranco Cavasino, Fabrizio Giacalone, Sergio Lima, Pippo Caravaglios

Pippo Caravaglios, Sergio Lima, Fabrizio Giacalone Antonio Norrito, Gianfranco Cavasino





Fabrizio Hopps, annuncia i vincitori


Il presidente della Provincia regionale dott. Mimmo Di Giovanni si congratula con gli atleti e consegna i trofei