giovedì 8 maggio 2008

U Contra

Era divenuta una tradizione, che a fine anno, i maturandi organizzassero un lavoro teatrale tra i festeggiamenti vari
1963/64 - Festa dei Maturandi Liceo


La recita di fine anno ('U contra - di Nino Martoglio)


Attori: Franco Dilluvio, Bruna Del Pianta, Michele Ajello, Vera Mannone Mariella Salvo, Salvatore Giubilato (prof. di Lettere, regista e sindaco), Rosa Maria Mauro, Mariella Ingargiola, Peppe Drago, Liliana Pinta, Enzo La Rosa, Pino Catalano e Nino Di Maria (suggeritore)

'U contra" è un piccolo capolavoro di drammaturgia teatrale che rimane indelebile nella mente dello spettatore almeno per due motivi. Il primo è di ordine storico e riguarda la fantasiosa idea dei siciliani, e dei catanesi in particolare, su come il Colera poteva propagarsi (il gruppo dei “baddisti” pensava che il morbo si diffondesse attraverso gli untori, mentre i “culunnisti” ritenevano che il colera venisse importato attraverso il vento di Scirocco). Il secondo motivo lo si individua nel personaggio di Don Procopiu, al quale ci si affeziona subito, sin da quando storpiando le parole nel suo linguaggio “allitterato”, comincia a spiegare alle tante donnette della Civita (caratteristico quartiere di Catania abitato da pescatori) cos’è l’igiene. Illustrando con esempi arguti come il microbo “che si trova accuvacciato nell’interstizio della strata” possa essere smosso col solo sbattimento delle vesti femminili e attaccarsi per chi, in particolare, non porta i “fondi” (le mutande) “nel punto più debole…producendo così malattie pusitive”. E se ne potrebbero trovare altri di motivi che rendono ancora oggi godibilissima l’opera di Martoglio. Dalla fame che attanaglia Don Procopiu, alla gigantesca diarrea che lo colpisce, causata da una scorpacciata di “triaca” (fagioli) e curata da un mediconzolo con una bottiglietta di laudano (che tutti credono possa trattarsi d’un miracoloso antidoto anticolera, ’U contra, appunto), agli sproloqui intellettuali dello stesso Don Procopiu con il “baddista” Don Cosimu Binanti, ai litigi delle comari del popolare quartiere, sino ad arrivare alla miracolosa guarigione della Zà Petra la Bazzicusa. 


1964/65 - Cast commedia  - "Capitan Seniu"
Mimmo Romagnosi, Egle Salvo, Salvatore Di Giovanni, Liliana Pinta, Gaspare Di Giovanni, Angelo Gentile, Nicola D'Alfio, Giovanni Cacioppo

E' una delle commedie minori dell'autore siciliano Nino Martoglio. Essa vede dipanarsi la sua trama sulle liti tra un caratteristico e orgoglioso uomo di mare e la sorella, una vecchia zitella, liti cagionate dai due giovani nipoti che con i loro dispetti, capricci e puerili dissidi cercano invece di nascondere il loro intimo segreto. Non v'è dubbio che l'impianto originale dell'azione risiede, con abilità scenica da parte dell'autore, nella sua dinamicità e nell'insieme di situazioni schiettamente comiche, contornate da una velata ironia caricaturale, che mette in risalto i costumi e le peculiari caratteristiche di un popolo fieramente legato alle proprie tradizioni, quale può essere quello siciliano. La commedia è ricca di elementi burleschi, vivaci, siano essi personaggi che portano in scena la loro sorridente ingenuità, oppure il rapido variare di situazioni che si spingono nell'esito opposto a quello logicamente atteso. Ma dietro una evidente grettezza e convenzionalità che spingono i personaggi ad adattarsi agli schemi morali della società, il senso giocoso della finzione e la trasfigurazione comica nascondono il celebre… lieto fine! 


1965/66 - Commerdia di fine anno - L'arte di Giufà (tre Atti - 1916)
Girolamo Cristaldi, Luigi Tumbarello, Lindo Pirollo, Michele Frazzetta, Angelo Randazzo, Bonafede, Erina De Gaetano, Lucia Zelante, Liliana Pinta, Egidio Sparacello, Francesca Petruccelli, Totino Certa, Maria Pia Sammartano, Silvano Bonanno, Michele Ajello

E' una “bizzarria comica” in tre atti narrante le vicende di Pepè Moscardino (Giufà) alle prese con la nascente “arte cinematografica”. Scritturato per i suoi modi buffi dalla Sicula Film, entrerà a far parte di un mondo vanesio e finto che, inaspettatamente, trova nella sua maschera una straordinaria fonte di guadagno. Commedia scritta con taglio irriverente e feroce critica nei confronti del mondo del cinema di cui l’autore faceva parte, proprio in quegli anni, in prima persona (in veste di direttore artistico e di sceneggiatore contribuisce alla realizzazione dei film Capitan Blanco, Sperduti nel buio, Teresa Raquin e San Giovanni Decollato, purtroppo tutti andati perduti)
L'arte di Giufà commedia di Nino Martoglio 
Personaggi
PEPÈ MOSCARDINO (Giufà)
MIMÌ, sua moglie
LIBERINO, suo cognato
LA SIGNORA RACHELE, sua suocera
DIRETTORE
CACIOTTA, diva
IL CONTE BICIACCATO, grande regista
ROMEO, usciere
SCIURTINISI, attore
L’ALMAROSA (detta Palmarosa, pallida e rosa), attrice
LA GIANFRÈ (detta FEFE’), attrice
LA TUPPINI, attrice
LA CIOLLI, attrice
L'AVVOCATO SBENTA
PINETTI, direttore di scena
UNA SERVA DI MOSCARDINO
L'AGENTE INGLESE (non parla)

Pepè Moscardino, detto Giufà, spinto dalla moglie e dalla suocera a trovarsi un'occupazione, ha l'opportunità, grazie ad un provino involontario, di “entrare” nella Sicula TV (originariamente Film) per interpretare proprio il personaggio di Giufà. Pepè allora avrà fortuna, ma la vita che conduce un po' licenziosa, dovuta alle eccessive presenze femminili, sarà motivo di scontro con la moglie e la suocera che, contrarie sin dall'inizio a questo “lavoro”, pretendono ch'egli lasci tutto. Giufà però, nonostante la sua fama di persona poco intelligente, dimostrerà con un colpo di genio finale, quanto tutti si fossero sbagliati sul suo conto!

Vito Crocchiolo, Leonardo Tumbiolo, Michele Frazzetta, Vincenzo Messina, Rosario Lentini, Antonio Misuraca, Matteo Calandrino, Giò Romagnosi, Silvano Bonanno, Franco Crocchiolo, Giovanni Rocca

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