domenica 15 novembre 2009

I miei suoceri

Enzo Manciaracina (1912/2007)
Vincenzo Manciaracina, imbarcato nei sommergibili della nostra Marina militare durante l'ultimo conflitto mondiale, dopo essersi congedato col grado di maresciallo capo, fu per anni l'uomo di fiducia del notaio Francesco Giubilato, che gli affidò molteplici delicati incarichi. Diresse, anche, con scrupolosità, universalmente riconosciuta, la Cassa cambiali (dei Notai Riuniti), posto allora, di grande responsabilità, per l'importanza che le cambiali rivestivano nell'economia commerciale dell'epoca Si distinse nella nostra comunità per il suo rigore morale e per la sua profonda religiosità. Tutti ancor oggi lo ricordano per la sua bontà d'animo e per il suo carattere introverso che lo faceva sembrare un pò burbero, aspetto dovuto, soltanto, alla sua timidezza, in realtà era un uomo mite e molto dolce. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e frequentarlo sa che era una persona retta e sincera di quelle che, raramente, si ha la la fortuna d'incontrare in questo variegato mondo.

A bordo di un sommergibile della Regia Marina Italiana


Enzo Manciaracina, maresciallo capo


Pietra Ingargiola (1921-2011)

Una persona davvero speciale
Esiste una considerevole differenza, poco quantificabile, tra una persona normale ed una reputata speciale. Quest'ultima genera un'aura emotiva una sorta di vortice d'entusiasmo a starle accanto e la sua vicinanza infonde uno stato di crescente serenità. Essa ha i problemi di chiunque, forse ne ha di più, ma riesce sempre a vedere la luce anche se il tunnel è lungo e buio. Ci sono due modi di vivere la vita: "Uno è pensare che niente è un miracolo. L'altro è pensare (come faceva lei) che tutto è un miracolo"
Ha vissuto ispirandosi e mettendo in atto i dettami del Vangelo Cristiano. Da ragazza avrebbe voluto prendere i voti e diventare una suora di clausura, ma il destino ha impedito che ciò avvenisse. Divenuta sposa e mamma è stata un fulgido esempio di moralità. Era appartenente al Movimento Francescano Secolare (laico) che ha seguito in modo illuminato e condiviso con grande umiltà. Ha amato il prossimo suo più di se stessa, vi lascio immaginare, quindi, l'amore che ha sempre profuso alla sua famiglia e ai suoi conoscenti. E' stata un emblema di correttezza e di moralità per tutti, l'onestà intellettuale è stato il suo fondamento di vita. Pur avendo avuto una forte personalità, che balzava evidente in ogni sua azione, non ha mai fatto prevalere questa sua peculiarità, anzi l'ha utilizzata a fin di bene. Poco incline all'apparire, con gli altri non era ne rigorosa ne intransigente. Per questo motivo era il confessore di molti, perché con lei si poteva parlare di qualsiasi argomento, con i suoi toni pacati ti metteva sempre a tuo agio, e potevi raccontarle qualunque recondito umano disagio con la certezza che mai provava a giudicarti, ma solo a sostenerti ed incoraggiarti. Amava giocherellare e scherzare, era un altro suo modo per calamitare l'altrui attenzione, ma al momento giusto, senza chiederlo, sapeva all'istante concentrarsi ed offrirsi al dialogo impegnato con l'apporto della sua grande esperienza di vita. Ogni volta che si pensa a lei si scopre qualcosa di ammirevole, d'adorabile, di commovente. La disponibilità e la grande serenità che emanava, inevitabilmente, ti contagiava. Assieme ai suoi figli e ai suoi amatissimi nipoti, ho vissuto con lei gli ultimi spietati momenti della sua terminale sofferenza terrena, che ha accettato con religiosa rassegnazione, quasi dovesse espiare, oltremodo, su questa terra, per poter entrare a testa alta nell'altro mondo. Voglio con questa foto ricordare il suo viso radioso, il suo sorriso gioioso, il suo sguardo intenso e penetrante, ma soprattutto quello che traspare di meno, la sua bellezza interiore e la purezza dei suoi sentimenti che sono stati i tratti distintivi del suo vissuto esistenziale. Il suo ricordo e suoi insegnamenti rimarranno scolpiti nella nostra memoria e saranno una guida cui ispirarsi per la nostra restante esistenza terrena.



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